21 aprile 1888: nasce Guido Calza
Il 21 aprile del 1888 nasceva Guido Calza la cui opera è ancor oggi imprescindibile per conoscere e comprendere il sistema di Ostia –Porto ed Isola Sacra.
A Calza si deve, tra l'altro, la scoperta della Necropoli dell'Isola Sacra nella sua attuale configurazione monumentale che ha dato l'avvio alla conoscenza di uno dei contesti archeologici più importanti per la conoscenza non soltanto del territorio della stessa Isola Sacra, ma anche delle pratiche funerarie e della società nell'antichità. La straordinarietà di questo rinvenimento è rintracciabile nelle parole con cui l'Archeologo ne dà notizia[1]:
"Lavori agricoli di grande importanza ed estensione, compiuti dall'Opera Nazionale Combattenti, hanno messo in luce un vasto sepolcreto pagano nell'Isola Sacra tra Ostia e Fiumicino di cui mi è gradito dar notizia. Interessante e inattesa rivelazione, giacché l'Isola Sacra ha ben lasciato poche tracce dietro di sè nella storia".
In questo giorno il Parco ripropone il ritratto umano dell’archeologo e dello studioso con le parole di Giovanni Becatti che ben lo conosceva nel lavoro e nel privato[2].
“La sua simpatica figura, il cui volto stranamente richiamava ai tratti fisici di Traiano, era di un uomo sempre cordiale e cortese, e aveva doti altissime di bontà, di equilibrio, di onestà, di modestia, di umanità profonda, a cui egli informò sempre tutta la sua vita e che lo resero un funzionario integerrimo e apprezzato, un dirigente amato e rispettato, e per molti un amico sincero e caro… Generoso nel mettere a disposizione degli studiosi i frutti del suo scavo, ebbe sempre un alto concetto della scienza e non l'asservì mai a scopi contingenti, non si chiuse mai in gretti egoismi e considerò sempre se stesso al servizio della cultura.”
Con una analogia in parte forzata, che confronta le ricadute sociali e culturali dell’emergenza sanitaria in corso con quelle causate dalla II Guerra Mondiale, tutto il personale del Parco Archeologico di Ostia Antica, si riconosce nell’impegno e nella determinazione con cui, a pochi mesi dalla cessazione della guerra, già nel giugno del 1945, il Museo di Ostia venne restituito alla pubblica fruizione grazie a Guido Calza, il cui operato viene così descritto:
“Lo rivedo ancora sorvegliare con affetto quasi paterno il nuovo genere di scavo che rimetteva in luce le sculture intenzionalmente sepolte e lo risento ancora discutere e progettare, come primo segno della ricostruzione, l'ampliamento e la nuova sistemazione del museo ostiense onde raccogliere in una razionale esposizione scientifica ed estetica tutto il prezioso materiale dei passati e dei recenti scavi, reagendo con pronta energia a quell'atmosfera di depressione causata da tante distruzioni. In un solo anno, spronando con il suo esempio fattivo operai e maestranze e risvegliando in loro l'amore al lavoro dopo lunghi mesi di miserie materiali e di avvilimento morale, egli potè attuare il progetto, vincendo con tenacia le molteplici difficoltà dei tempi, e aprire nel giugno del 1945 le nuove luminose e linde sale agli studiosi e al pubblico, segnando la rapida ripresa della vita archeologica ostiense”.
(a cura di Paola Germoni)
Per saperne di più:
[1] G. Calza, Ostia - Rinvenimenti nell'Isola Sacra, "Notizie dagli Scavi di Antichità" 1928, vol. IV, p. 17
[2] G. Becatti, Commemorazione di Guido Calza, "Rendiconti della pontificia Accademia di archeologia", n. 22, 1946, pp. 23-30