La Sinagoga di Ostia antica
A 60 anni dalla scoperta, la Sinagoga di Ostia antica continua ad essere al centro di studi e ricerche anche di ambito internazionale
Ebrei a Ostia
In una città come Roma, capitale dell’Impero, e a maggior ragione a Ostia, porto della capitale dell’Impero, transitavano e vivevano persone e gruppi appartenenti alle diverse etnie gravitanti sul bacino del Mediterraneo. Ognuna con le sue usanze, con le sue tradizioni, con la sua religione. Dunque, la presenza ebraica qui non deve stupire, ma anzi deve considerarsi del tutto naturale. Ostia era per sua natura accogliente, la città era frequentata da genti dalle più diverse provenienze e origini: è l’epigrafia che ci rivela, attraverso i nomi e l’occupazione delle persone, l’origine e gli incarichi che ricoprivano. Così, scopriamo che a Ostia doveva esserci una comunità ebraica abbastanza nutrita.
La sinagoga di Ostia antica
La sinagoga (dal greco "luogo in cui si sta insieme") rappresenta l'edificio comunitario più importante dell'ebraismo; dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme nel 70 d,C., episodio cardine della I Guerra Giudaica, esso divenne il luogo cardine della vita quotidiana e comunitaria degli Ebrei, come luogo di culto, ma anche di studio e di insegnamento della Torah. L'edificio ostiense sorgeva lungo la Via Severiana (si conserva una porzione del basolato stradale), sul lato sud, in prossimità dell’antica linea di costa: il territorio era molto diverso allora da oggi: la linea di costa era molto arretrata rispetto all'attuale.
La sinagoga, dunque, sorgeva quasi in riva al mare, fuori dalla porta cittadina: una posizione molto decentrata, che si spiega con il voler comunque mantenere la propria identità religiosa ben distinta dalla serie di culti che si svolgevano in città e ai quali erano dedicati tanti, tantissimi luoghi, sacelli, templi e aree sacre, in funzione delle singole specificità delle divinità in questione. Inoltre, per gli Ebrei le spiagge del Mediterraneo erano considerate luoghi puri per fare abluzioni rituali. L’edificio di culto era orientato in direzione Est/Sud-Est: ovvero in direzione di Gerusalemme.
Esistono due teorie sulla storia della sinagoga di Ostia antica. La prima è l'interpretazione di Maria Floriani Squarciapino, che diresse gli scavi della sinagoga negli anni '60: la prima fase dell'edificio risalirebbe alla fine del I secolo d.C., con un importante rifacimento all'inizio del IV secolo. Secondo le ipotesi più recenti, però, l'edificio nel I secolo non avrebbe avuto le funzioni di sinagoga, ma di edificio privato, e fu trasformato in sinagoga solo in una seconda fase, nel III secolo, a seguito della realizzazione della via Severiana nel 200 d.C.
L'edificio, rinvenuto nel 1961 durante i lavori per la costruzione della strada che conduce a Fiumicino, è costituito da una serie di ambienti disposti con andamento est-ovest su un'area di 23,5x36,6 m affacciati su un corridoio, perpendicolarmente alla via Severiana da cui si accedeva.
Originariamente la sinagoga era costituita da una grande aula rettangolare e con il lato breve di fondo incurvato, preceduta da un ingresso reso monumentale da 4 colonne poste come passaggio intermedio tra il vestibolo d'ingresso e l'aula vera e propria. Intorno ai tre muri erano disposte 3 panche e sul lato di fondo era sistemata la tevà, ovvero il pulpito dal quale si recitano le preghiere. Questa sistemazione vide una trasformazione nella seconda metà dei II secolo d.C. con la creazione di tramezzi che cambiarono la destinazione d'uso del vestibolo. La creazione di un basso bacino, da mettere in relazione col vicino pozzo con cisterna, è stato interpretato come luogo per il bagno o per le abluzioni rituali.
Gli ambienti della sinagoga oggi visibili rispecchiano però le trasformazioni avvenute nel IV secolo d.C., quando il complesso fu ingrandito: fu creato un nuovo ingresso a corridoio e un vasto ambiente con banconi alle pareti. In quello che era stato il vestibolo fu ricavata una cucina con il forno e con i recipienti per le derrate alimentari interrati. Questa sistemazione conferma quanto noto dalle fonti, ovvero che le sinagoghe servissero anche da ostello per viaggiatori ebrei, mercanti o poveri. Con tutta probabilità gli officianti del culto risiedevano nell'edificio posto ad ovest della Sinagoga.
All'interno dell'aula fu costruita un'edicola nella quale erano conservati i rotoli della Legge, la Torah. L'edicola era un piccolo spazio absidato e monumentalizzato con colonnine con mensole decorate con la rappresentazione della menorah (il calendario a 7 bracci) a bassorilievo a lato dell’ingresso. Un’iscrizione in greco, rinvenuta nell’edificio, ricorda un Mindis Faustos che a sue spese nella II metà del II secolo d.C. procurò alla sinagoga l'arca, il contenitore dei rotoli della Torah.
(a cura di Marina Lo Blundo)
Per saperne di più:
- D.R. Boin, Ostia in Late Antiquity, New York 2013, pp. 119-121
- M. Floriani Squarciapino, La sinagoga di Ostia, in Bollettino d’Arte, 1961 – IV, pp.326-336
- M. Vitale, Notizie sulla sinagoga di Ostia (Giornata Europea della Cultura Ebraica, 16 giugno 2002), Roma 2002
- F. Zevi, La sinagoga di Ostia, in Rassegna Mensile di Israel, 1972