Ostia racconta - Il mulino sul mattone
10/03/2020—01/01/2021
Un mattone che racconta una storia, anzi un mestiere: è un mattone scolpito sul quale è raffigurata, con dovizia di particolari, l'attività di un mulino.
Questo mattone restituisce con immediatezza una scena che avremmo potuto vedere a Ostia nell’età dell’imperatore Adriano (117-138 d.C.). Si tratta di una attività della vita quotidiana ostiense, ambientata in un mulino, rappresentata con cura dei dettagli da un artista del tempo: al centro c'è la grande macina, utilizzata per ridurre i chicchi di grano in farina, costituita da due elementi di pietra a incastro, una base conica e un elemento superiore a forma di clessidra (il cd. “catillus”). Sulla sinistra un mulo bendato e bardato pesantemente sta spingendo un grande palo ligneo, che, innestandosi all’interno della macina, serviva a farla ruotare, producendo la farina. A destra della composizione si vede invece una figura umana con il braccio destro sollevato e un oggetto in mano, forse un pungolo per sollecitare il movimento del mulo. La trave di sostegno orizzontale che sosteneva la macina è delineata con cura, mentre non è possibile identificare con precisione una serie di oggetti che pendono da essa.
La piccola scena rappresenta una delle attività che quotidianamente si svolgevano nei grandi mulini ostiensi come, ad esempio, il Molino del Silvano. In questo grande mulino, che si trova a Ostia lungo via dei Molini, avvenivano tutte le fasi della lavorazione del grano, dalla sua riduzione in farina all'impasto del pane, alla cottura in forno e infine alla vendita al dettaglio.
Il "nostro" mattone è stato realizzato scavando la superficie con un oggetto appuntito, in modo da far emergere “in negativo” le figure dallo sfondo; si tratta di una tipologia di rilievo molto diffusa a Ostia, utilizzata per le insegne delle botteghe o per le decorazioni delle tombe del ceto medio ostiense, in particolare nei riquadri raffiguranti le professioni che i defunti avevano esercitato in vita. Il mattone del mulino proviene per l’appunto dalla tomba di Ti. Claudius Euthycus, tuttora visibile nella Necropoli di Porto all’Isola Sacra, e fu staccato nel 1963 per garantirne la conservazione in deposito.
Questo mattone è stato esposto in occasione di Eppur si espone- il grano attraverso gli oggetti della vita quotidiana: vai al link per vedere il video dedicato all'importanza del grano ad Ostia antica.
Per saperne di più:
Notizie degli Scavi 1931, p. 539.
- Calza, La necropoli del Porto di Roma nell’Isola Sacra, Roma, 1940, p. 254.
- Pavolini, Ostia (“Guide archeologiche Laterza”), Roma-Bari, rist. 2018, pp. 81-3.