Ostia racconta - La statuetta di Lare
Questa piccola statua di bronzo raffigura un giovane dai capelli ondulati, in piedi sopra un elegante basamento quadrangolare, decorato con foglie di alloro argentate. Il giovane indossa una tunica a maniche corte con ricco panneggio, trattenuto sui fianchi da una stretta cintura, mentre ai piedi porta alti calzari, chiamati embades, con la fibbia decorata da una testa di pantera. Il braccio destro si allunga in avanti, protendendo una mano che oggi appare vuota; dal confronto con altre statuette simili sappiamo che doveva reggere una patera, ossia un particolare piatto che gli antichi romani usavano per fare sacrifici agli dèi, versando vino o altri liquidi. Il braccio sinistro è piegato verso i fianchi come per sostenere qualcosa, forse una cornucopia, ossia il corno della capra Amaltea, che per gli antichi era simbolo di abbondanza. Il giovane è leggermente voltato verso destra, ha lo sguardo sereno e un’espressione benevola sul volto.
Chi è questo ragazzo dall’aspetto così bonario? Si tratta della raffigurazione di un lare, divinità romana protettrice della casa e della famiglia. Nell’atrio di ogni casa romana era presente un piccolo tempietto chiamato larario, dove il capofamiglia conservava statuette simili a questa, in grado di proteggere lui e la sua famiglia da ogni pericolo. Questa statuetta di ottima fattura fu realizzata nel I o nel II secolo d.C. ed è stata ritrovata nel 1915 nel sacello che ha dato il nome al Molino del Silvano, un grande panificio nel centro della città ostiense che sorgeva non lontano dai magazzini fluviali. Il lare fu ritrovato insieme ad altre statuette e frammenti di bronzo: questi arredi andarono distrutti insieme al Molino del Silvano in un terribile incendio, alla fine del III secolo d.C. e sono stati protagonisti di una mostra del ciclo "Eppur si espone", svoltasi nel Museo ostiense: i bronzi dal Panificio di via dei Molini: clicca il link per saperne di più.
Per saperne di più:
Notizie degli Scavi di antichità 1915, p. 254.
- Floriani Squarciapino, “Lari” in Enciclopedia dell’arte antica, vol. IV, Roma, 1961, pp. 479-85.
- Calza e M. Floriani Squarciapino, Museo Ostiense, Roma, 1962, p. 102.