Restauri in corso al Museo delle Navi: il report
I lavori di restauro in corso sui relitti conservati al Museo delle Navi di Fiumicino stanno rivelando interessanti aspetti inerenti le tecniche esecutive e le forme di degrado presenti sulle imbarcazioni.
La delicata e complessa operazione di pulitura che si sta effettuando sui relitti denominati Fiumicino 3, Fiumicino 5, Fiumicino 6 e Fiumicino 7 (queste ultime riguardano due porzioni di fasciame), effettuata mediante l’impiego di miscele solventi green a basso impatto ambientale, appositamente formulate per il restauro, permette di eliminare dalla superficie lignea le sostanze sovrammesse nei diversi interventi “manutentivi” svolti in passato, mettendo in evidenza l'anatomia delle specie legnose impiegate nella costruzione degli scafi. La rimozione dei prodotti di restauro, applicati con l’intento di consolidare il legno delle imbarcazioni, da un lato consente di apprezzare nuovamente il colore del materiale costitutivo, dall’altro permette al legno di “respirare” nuovamente. Liberando le superfici da questi prodotti non idonei, si sta inoltre recuperando una serie di dati utili per avere una corretta e più approfondita lettura delle tecniche esecutive.
Focus sul relitto Fiumicino 5
La pulitura dell’imbarcazione Fiumicino 5, anche detta "Barca del pescatore", ha permesso di apprezzare alcune caratteristiche delle specie legnose utilizzate, prima tra tutte la colorazione delle tavole del fasciame originale in cipresso che appaiono di un colore ocra chiara, diverso dal colore rossastro dei legni di riparazione antica in conifera non identificata: le specie lignee saranno indagate e confermate con indagini scientifiche; la stessa differenza si riscontra sui madieri della Fiumicino 5, realizzati in legno di ginepro dai toni chiari, diversi da quelli di tutte le altre imbarcazioni presenti nel Museo, che mostrano un colore più caldo e bruno, poiché realizzati in legno di quercia.
Dopo l’intervento di pulitura si riescono ad apprezzare i dettagli del sistema di fissaggio dei vari elementi che costituiscono lo scafo: mortase, tenoni e spinotti oltre ai chiodi che sono presenti sia in ferro che in lega di rame.
La Fiumicino 5 presenta al suo interno un vivaio, di forma tronco piramidale, con travi in legno fissate al fasciame tramite chiodi in lega di rame battuti dall’esterno verso l’interno. Solitamente la presenza di parti in rame aveva anche la funzione di preservare lo scafo dalla colonizzazione di alghe come elemento antivegetativo.
Sul fasciame esterno della Fiumicino 5, risultano evidenti tracce di colonizzazioni antiche da parte di organismi marini xilofagi teredini navali (Teredo Navalis), molluschi capaci di perforare il legno lasciando fori e gallerie di notevoli dimensioni.
La pulitura delle imbarcazioni viene effettuata con miscele di solventi green a basso impatto ambientale applicate mediante un gel supportante; l’impacco viene protetto da pellicola trasparente e lasciato agire per un tempo che varia da 10 20 minuti.
Le immagini illustrano la sequenza fotografica delle varie fasi della pulitura realizzata sullo scafo interno (vivaio) della Barca del Pescatore.
I lavori di restauro sono eseguiti dal Consorzio Pragma con la Direzione Tecnica di Maria Labriola e Massimiliano Massera e sotto la Direzione Lavori della dr. Tiziana Sòrgoni, responsabile scientifico del Museo delle Navi.
(Tiziana Sorgoni)