Tecnologie applicate allo studio delle ossa
Il Servizio di Antropologia del Parco Archeologico di Ostia Antica, in collaborazione con il Centro di Antropologia molecolare per lo studio del DNA antico del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma“Tor Vergata”, sta studiando alcuni reperti ossei di particolare interesse, provenienti dal territorio ostiense. Da questa collaborazione è nata l'idea di arricchire l'indagine antropologica anche con l'impiego di sofisticate metodologie di diagnostica per immagini. Si è dato il via ad uno studio scientifico grazie all'ampliamento di questa collaborazione alla U.O.C. di Diagnostica per Immagini della Facoltà di Medicina dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata".
Nel mese di maggio 2021 alcuni resti scheletrici sono stati sottoposti ad esame di tomografia computerizzata (TC). La diagnostica per immagini ha il pregio di evidenziare la struttura dell'osso in tutto il suo spessore, dando un significativo contributo alla comprensione delle eventuali alterazioni presenti.
In sostanza sono state applicate tecnologie utilizzate oggi per le diagnosi ai "vivi" a resti scheletrici di persone vissute quasi 2000 anni fa.
Il primo caso analizzato si riferisce ad un individuo adulto proveniente dalla Necropoli Laurentina (I-III secolo d.C.) che mostra un'importante frattura in corrispondenza di tibia e fibula destra. Con l'analisi delle immagini si intende valutare l'entità di questa frattura e in che modo la formazione del callo osseo abbia influito sulla successiva capacità di deambulazione della persona. La tibia infatti, dopo la guarigione, appare sensibilmente più corta di quella del lato opposto e si identificano anche alcuni segni di artrosi alle estremità.
Il secondo caso invece è l'analisi di una mandibola di un individuo proveniente da una sepoltura di epoca tardoantica all'interno della Basilica di Pianabella che mostra i segni di un trauma importante che ha causato anche la perdita di alcuni denti. La mandibola è stata posizionata a cavallo di un cuscinetto per permettere l'indagine su tutti i lati. In questo caso si vuole valutare l'entità del rimodellamento osseo che si è verificato in seguito al trauma, ma anche verificare se la morfologia dell'osso consenta di avanzare ipotesi proprio sulla natura del trauma.
Tutte queste informazioni insieme aumentano il quadro delle conoscenze sugli abitanti dell'areale di Ostia antica e sul loro stile di vita.