Horrea Epagathiana et Epaphrodithiana
Grazie all’iscrizione ancora oggi visibile sull’ingresso, conosciamo i nomi dei proprietari di questi horrea (magazzini), Epagato ed Epafrodito, nei quali vanno probabilmente riconosciuti due liberti di origine greca.
L’edificio fu costruito in opera laterizia intorno alla metà del II secolo d.C.
Dal bel portale in mattoni gialli e rossi si accedeva a un cortile porticato, ornato da un pavimento a mosaico e da due edicole occupate da statuette di divinità, la Fortuna e Venere.
Sul cortile si aprivano sedici ambienti, il più vasto dei quali, al centro del lato orientale, è interpretabile come ufficio.
Il magazzino si sviluppava almeno su due piani, raggiungibili da scale interne; la presenza di una doppia porta d’ingresso e di ulteriori porte in corrispondenza delle scale ha fatto supporre che si trattasse di un deposito di merci preziose.
Vedi anche:
- L'area centrale e i complessi di rappresentanza
- Molino del Silvano
- Casa di Diana
- Thermopolium di Via di Diana
- Museo - Casone del Sale
- Mensola della Sinagoga
- Caseggiato dei Dolii
- Insula di Giove e Ganimede
- Castrum repubblicano
- Caseggiato dei Triclini e Foro della Statua Eroica
- Capitolium
- Cd. Sacellum dei Lares Augusti
- Tempio di Roma e Augusto
- Latrina presso le Terme del Foro
- Terme del Foro
- Palestra delle Terme del Foro
- Basilica
- Cd. Curia
- Tempio Rotondo
- Caseggiato del Larario
- Horrea Epagathiana et Epaphrodithiana
- Area Sacra Repubblicana
- Tempio di Ercole
- Terme di Buticoso
- Cd. Piccolo Mercato