Sono pubblicati i poster che saranno presentati nella sessione di sabato 7 ottobre.
Sono disponibili i link per seguire le differenti giornate del convegno da remoto.
Marco Minucio Felice, Octavius, 3.
Sono pubblicati i poster che saranno presentati nella sessione di sabato 7 ottobre.
Sono disponibili i link per seguire le differenti giornate del convegno da remoto.
02/10/2023
Il 3 ottobre 2023 alla presenza del ministro della cultura On. Gennaro Sangiuliano, saranno presentati i recenti lavori di restauro che hanno interessato il complesso del Conventino di Sant'Ippolito all'Isola Sacra (Fiumicino), in particolare il campanile romanico e il dipinto all'interno della piccola cappella del Conventino.
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“Uno dei caratteri più significativi dell'antica città di Ostia” dichiara il Direttore del Parco, Alessandro D’Alessio “e del gigantesco hub che essa venne a costituire con i vicini porti di Claudio e Traiano - il più grande scalo marittimo del mondo antico, porto e porta di Roma sullo sterminato territorio dell'Impero - è certamente quello di aver costruito una società a tutti gli effetti multiculturale e multireligiosa. In questo quadro, accanto ai luoghi di culto "classici" del pantheon greco-romano, come a quelli riservati alle cosiddette divinità orientali (Cibele, Mitra, Serapide), e ancora alla più antica sinagoga nota del Mediterraneo occidentale, è soprattutto una vera e propria "geografia cristiana" quella che gradualmente vi si affermò, e che il Parco archeologico di Ostia antica mira a far conoscere e a valorizzare presso il grande pubblico: dall'oratorio di S. Aurea e S. Ciriaco posto presso il teatro, alla Basilica di Pianabella lungo la via Ostiense, dalla grande Basilica Costantiniana nota dal Liber Pontificalis e appena riscoperta all'interno dell'area urbana, a quella di Portus (Fiumicino). Non poteva mancare, in questo ricco palinsesto paleocristiano che così palesemente tratteggia le radici cristiane della nostra civiltà, il complesso della Basilica e del Conventino del martire S. Ippolito, pure situato nel territorio di Fiumicino e che è figura fortemente identitaria e molto sentita dalla comunità locale, oggi come ieri. A conclusione di un complicato intervento di messa in sicurezza e restauro del monumento, il Parco lo restituisce oggi alla pubblica fruizione e alle istanze del culto, seppur con tempi e modalità che andranno di volta in volta stabiliti in base alla necessità imprescindibile di garantirne la tutela e la miglior conservazione”
Il complesso archeologico di Sant’Ippolito è costituito da una basilica paleocristiana, da un sistema di cisterne romane sotterranee e dal Conventino medievale, su cui svetta l’imponente campanile romanico che ancora oggi domina e caratterizza il paesaggio urbano, ben visibile anche dalla viabilità principale che scorre verso l’Aeroporto di Fiumicino. Il complesso basilicale è legato al ricordo del martire Ippolito, patrono di Fiumicino, celebrato annualmente il 5 ottobre con una liturgia di commemorazione che si svolge proprio all’interno della basilica paleocristiana.
A rendere certa l’intitolazione della basilica paleocristiana al martire Ippolito è il rinvenimento, negli anni ’70 del Novecento del sarcofago del santo, riportante il nome, il che dà prova documentaria a quella che fino a quel momento era stata un’intitolazione basata sulla tradizione. Negli anni ’70 vennero in luce anche gli elementi architettonici pertinenti al ciborio, il quale fu rinvenuto smontato e sistemato da una parte già tra il XII e il XIII secolo. Questa è l’epoca cui risale l’ultima frequentazione della basilica. Essa d’altro canto ebbe storia molto lunga: costruita alla fine del IV secolo d.C. fu ampliata tra la fine del V e gli inizi del VI secolo e ulteriormente modificata nell’XI secolo.
Risale al IX secolo il ciborio marmoreo che doveva monumentalizzare l’altare e che oggi è rimontato nel piccolo antiquarium annesso alla basilica, nei locali del Conventino: le lastre che lo compongono sono decorate con tralci di vimini, mentre l’elevato è assicurato da eleganti colonnine lisce e capitelli marmorei. Nell’Antiquarium è conservata anche l’iscrizione che cita il martire Ippolito.
Al XII secolo risale la risistemazione dell’altare in muratura all’interno della basilica, ma anche la costruzione della torre campanaria del futuro conventino che sorgerà accanto alla basilica e che sopravviverà anche quando l’edificio di culto sarà abbandonato.
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Con brusco salto temporale, a fronte di un culto evidentemente radicato da secoli nel territorio, nel 1753 il cardinale Carafa fa realizzare, per il piccolo oratorio sito nel Conventino, un altare rivestito in finto marmo e dominato da un dipinto raffigurante il martirio di Ippolito.
Proprio il dipinto raffigurante il martirio di Ippolito è stato restaurato recentemente, contestualmente a interventi di consolidamento della torre campanaria e di adeguamento dell’impiantistica dell’intero complesso.
Il consolidamento della torre campanaria ha richiesto la ricucitura delle lesioni presenti nella muratura dalla cortina in laterizi e ha previsto il posizionamento di catene e tiranti e di un cerchiaggio metallico posizionato a livello della torre: soluzione necessaria, per garantire l’eventuale reversibilità dell’intervento.
Il dipinto settecentesco all’interno della cappella del Conventino ha permesso di riportare al primitivo splendore, alle primitive tonalità di colori e di sfumature, la scena che rappresenta, in maniera drammatica, il martirio di Ippolito: il santo infatti fu gettato secondo la tradizione in un pozzo, con una pietra al collo.
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Il Conventino con l'annessa area archeologica della Basilica Paleocristiana di Sant'Ippolito e l'Antiquarium saranno aperti al pubblico a partire da giovedì 5 ottobre con le seguenti modalità:
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