Molino del Silvano
L’edificio, destinato alla produzione e alla vendita del pane, fu costruito intorno al 120 d.C. e venne distrutto da un incendio alla fine del III secolo d.C.
Presentava sei tabernae (ambienti per la vendita) (A) sulla fronte, mentre le stanze più interne, pavimentate con basoli, erano adibite alla macinatura del grano (B) e alla realizzazione degli impasti di farina (C), come attestato dalla presenza di macine e vasche in pietra lavica; nell’ambiente d’angolo, caratterizzato dalla presenza di un grande forno (D), avveniva la cottura del pane.
Il panificio era in collegamento diretto con i Grandi Horrea, sul lato opposto della strada, in cui veniva conservato il grano.
Un passaggio scoperto alle spalle del panificio fu trasformato nel III secolo d.C. in un ambiente di culto di Silvano (E), divinità popolare dei campi e dei boschi.
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Per approfondire: Ostia racconta - Un piccolissimo Eracle fanciullo
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Vedi anche:
- L'area centrale e i complessi di rappresentanza
- Molino del Silvano
- Casa di Diana
- Thermopolium di Via di Diana
- Museo - Casone del Sale
- Mensola della Sinagoga
- Caseggiato dei Dolii
- Insula di Giove e Ganimede
- Castrum repubblicano
- Caseggiato dei Triclini e Foro della Statua Eroica
- Capitolium
- Cd. Sacellum dei Lares Augusti
- Tempio di Roma e Augusto
- Latrina presso le Terme del Foro
- Terme del Foro
- Palestra delle Terme del Foro
- Basilica
- Cd. Curia
- Tempio Rotondo
- Caseggiato del Larario
- Horrea Epagathiana et Epaphrodithiana
- Area Sacra Repubblicana
- Tempio di Ercole
- Terme di Buticoso
- Cd. Piccolo Mercato